Le categorie catastali - CERTO edilizia energetica

Le categorie catastali

Le categorie catastali

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Per chi affronta la delicata fase di acquisto di una nuova casa, o di ristrutturazione della propria abitazione, arriva prima o poi il momento di leggere la visura catastale e non capire i dati in essa riportati. In particolare un’informazione contenuta nella visura, ovvero la categoria catastale dell’immobile, può lasciarvi con molti dubbi: in questo post vi spieghiamo come funzionano le categorie catastali, e perché è importante conoscere quella della propria casa.

Ti abbiamo già parlato nel precedente articolo “rendita catastale” di come viene calcolata. La rendita catastale è il valore calcolato tramite un algoritmo, ed è alla base della determinazione delle imposte di un immobile. Il calcolo della rendita catastale tiene in considerazioni tutti i dati di classamento di un immobile: categoria, classe e consistenza.

visura catastale

Oggi ci soffermiamo sulle categorie catastali, introdotte con il regio decreto legge n. 652 il 13 aprile 1939. Le categorie catastali suddividono gli immobili del territorio nazionale per destinazione d’uso, da abitativo a commerciale, da artigianale a speciale.

Cosa sono e quali sono le categorie catastali?

le categorie catastali

Le Categorie Catastale sono utilizzate per indicare la tipologia della la destinazione d’uso di una unità immobiliare: in base alla categoria di appartenenza si attribuiscono poi la tariffa catastale e la rendita.

Le categorie catastali suddividono gli immobili in quattro gruppi principali: destinazione ordinaria, speciale, particolare e entità urbane.

Destinazione ORDINARIA:

–        Gruppo A unità immobiliari per uso di abitazioni o assimilabili;

–        Gruppo B unità immobiliari per uso di alloggi collettivi;

–        Gruppo C unità immobiliari a destinazione ordinaria commerciale o simile.

Destinazione SPECIALE:

–        Gruppo D edifici e fabbricati costruiti per attività industriale o commerciale.

Destinazione PARTICOLARE:

–        Gruppo E unità immobiliari che non sono raggruppabili nelle classi precedenti.

Entità urbane: 

–        Gruppo F immobili non classificabili con reddito unitario

Le categorie catastali più utilizzate

Le categorie più utilizzate sono le classi presenti all’interno del gruppo A perché in questa categoria rientrano la maggior parte delle abitazioni del territorio nazionale. Questa categoria contiene tutti gli immobili a destinazione d’uso residenziale, con una distinzione in classi al suo interno in base al livello qualitativo dell’immobile. Alcune di queste classi sono però superate e sono state oggetto di revisioni; altre ancora necessitano di un aggiornamento nei prossimi anni, poiché dal 1939 ad oggi il livello medio degli immobili è migliorato e ora è più raro avere case con caratteristiche che potevano essere comuni decenni fa. Ad esempio, con la Circolare n. 5 del 14 Marzo 1992  le categorie A/5 e A/6 sono state annullate, in quanto non rappresentavano più tipologie abitative ordinarie rispettivamente post belliche e rurali. Dunque e ancora possibile trovare immobili censiti con queste categorie, ma a seguito di un aggiornamento della planimetria catastale non sarà più possibile proporre le categorie eliminate.

Se hai ristrutturato casa, il tuo tecnico avrà aggiornato la planimetria catastale e, probabilmente, sarà aumentata la rendita del vostro immobile, anche se avete fatto solo piccole modifiche. Ciò accade perché molti immobili risultano ancora accatastati con il classamento del periodo di costruzione, dunque di decenni fa, e possono risultare in una categoria che non è più utilizzata o che non corrisponde più alle reali condizioni dell’immobile.
Con l’aggiornamento della planimetria gli uffici del catasto effettuano un controllo della categoria catastale e in molti casi non accettano più la categoria precedente: in questi casi è necessario aggiornare il classamento con una categoria superiore con conseguente aumento della rendita.

È importante dunque stare attenti quando si acquista un’immobile.
Verifica sempre la categoria catastale dell’unità immobiliare e di conseguenza la rendita catastale perché sarà proprio su quel valore che pagherai le imposte dell’immobile.
Una categoria molto bassa, poco realistica, potrebbe essere conveniente nel breve termine se non hai intenzione di apportare modifiche all’abitazione, ma devi sapere che in caso di ristrutturazione la categoria, e di conseguenza la rendita catastale, sono destinate ad aumentare.

Ultima precisazione: le categorie catastali e le relative classi, che ti abbiamo descritto in questo post, sono in uso e vigenti finché non entrerà in vigore la nuova riforma del catasto.
Quindi i valori attuali potrebbero essere oggetto di una revisione globale a livello nazionale anche indipendentemente da lavori di ristrutturazione apportati sull’immobile.

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Alberto Dore
Alberto Dore
Geometra, mi occupo di certificazioni energetiche, pratiche catastali, tabelle millesimali.

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