CILA in sanatoria: cos’è, a cosa serve e perché farla - CERTO edilizia energetica

CILA in sanatoria: cos’è, a cosa serve e perché farla

CILA in sanatoria: cos’è, a cosa serve e perché farla

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La CILA in sanatoria è una pratica edilizia che ti aiuta a sanare delle difformità, ovvero degli abusi edilizi. A differenza della più comune CILA – prima detta CIL – non serve a iniziare dei lavori che non riguardano le parti strutturali ma piuttosto a mettere in regola dei lavori che sono stati fatti negli anni precedenti.

Se stai per vendere o comprare casa e hai chiesto a un tecnico di verificare la conformità urbanistica e catastale dell’immobile probabilmente sentirai presto parlare di difformità, ovvero degli abusi edilizi che abbiamo incontrato in 70 casi su 100 mentre facevamo l’analisi per verificare la conformità di immobili a Bologna e provincia.

La necessità di dover fare una pratica edilizia di sanatoria è una delle alternative che devi mettere in conto già prima di richiedere la Relazione Tecnica Integrata per essere pronto e non farti prendere dal panico alla prima difformità.

Le difformità, o abusi edilizi, infatti, possono essere di diversi tipi – lievi o gravi – a seconda che siano catastali o comunali, o di entrambi i tipi.

Sanare le difformità con la CILA in sanatoria

Con la CILA in sanatoria si possono sanare quasi tutte le difformità che riguardano i tramezzi e, in generale, le parti strutturali, ovvero:

  • diversa distribuzione interna, ovvero stanze più grandi o più piccole
  • modifica e realizzazione di aperture o porte su tramezzi non strutturali
  • modifica, realizzazione, demolizione di tramezzi non strutturali

Non possono essere sanati con questa pratica edilizia di sanatoria altri interventi come: modifiche alla sagoma, aumento di superficie, costruzione di una veranda o di una tettoia.

Gran parte degli abusi edilizi che riguarda le parti strutturali si sana, infatti, con una SCIA in sanatoria o un permesso di costruire.

Il costo di una CILA in sanatoria a Bologna

Nel costo della CILA in sanatoria devi conteggiare:

  • Compenso del tecnico
  • IVA al 22%
  • Tributi o diritti di segreteria per il Comune
  • Sanzione in denaro che va pagata direttamente al Comune

Se durante la verifica della conformità urbanistica e catastale vengono fuori delle difformità sulle parti non strutturali come, per esempio, una porta o una finestra spostata su un muro non portante per sanare l’abuso non basterà presentare la CILA in sanatoria, dovrai anche pagare una sanzione in denaro.

La sanzione da pagare per un abuso edilizio dovuto alla diversa realizzazione dell’intervento rispetto alla CILA presentata o in mancanza della pratica necessaria parte da 1000 euro e va interamente al Comune.

L’art. 100 del RUE di Bologna ti evita la sanzione

Se l’abuso edilizio rientra nella categoria degli abusi minori non devi pagare la sanzione in denaro secondo quanto previsto dal comma 4 dell’art. 100 del RUE.

Considera, però, che l’art. 100 si applica soltanto in due casi:

  • sono trascorsi 5 anni da quando è stato fatto l’abuso (il doppio se l’abuso riguardava il cambio di destinazione d’uso)
  • bisogna presentare una CILA o un titolo edilizio perché ci sono degli interventi da fare o da sanare

CILA in sanatoria per andare a rogito

Uno dei casi più comuni in cui è necessario sanare delle difformità con una CILA in sanatoria, come dicevamo, è quello in cui, l’esito della Relazione Tecnica Integrata è non conforme. Cosa succede in questo caso? La prima cosa che facciamo quando troviamo le difformità è capire qual è la soluzione migliore. Solitamente bisogna fare una pratica edilizia di sanatoria.

Ti comunichiamo l’esito e ti presentiamo un nuovo preventivo. Dovremo, infatti, fare un nuovo sopralluogo, più dettagliato, e presentare la CILA in sanatoria. In alcuni casi, poi, per tutelarti e perché ogni difformità è un caso a sé confrontarci con i tecnici comunali prima di inviare la pratica.

Quanto tempo serve per fare una CILA in sanatoria a Bologna

Come per tutte le pratiche edilizie considera sempre circa 30 giorni lavorativi, ovvero il tempo tecnico per un nuovo sopralluogo, il ridisegno e l’invio della pratica.

Cosa devi sapere prima di iniziare una compravendita

Trenta giorni possono sembrare davvero tanti, soprattutto, se hai già fissato il rogito – magari perché eri sicuro che il tuo immobile sarebbe risultato conforme – e questo contiene delle clausole che impediscono di spostarlo o, addirittura, ti costringono a pagare una penale per ogni giorno di ritardo rispetto alla data fissata.

Ecco, perché consigliamo sempre a tutti i nostri clienti di iniziare la compravendita richiedendo la Relazione Tecnica Integrata e non fissando il rogito. Stabilire la data per l’atto di compravendita prima di sapere l’esito della Relazione Tecnica, infatti, può mettere a rischio il rogito.

Sarah Saccullo
Sarah Saccullo
Con un bagaglio di cultura edile in testa racconto l’edilizia come farebbe un amico che cerca di dare un buon consiglio. Curiosa per natura e, inevitabilmente, attratta dalle novità. Progetto strategie di marketing, pianifico come metterle in pratica e racconto le aziende nei testi dei loro siti.Le mie passioni sono: l’architettura, l’arte e la bakery.

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