Negli ultimi anni l’Attestato di Prestazione Energetica APE è diventato uno dei documenti indispensabili per chi desiderano affittare o vendere un immobile.
Dal 1° Ottobre 2015, però, sono cambiate le leggi nazionali e regionali che regolano l’emissione dell’APE.
E’ cambiato il suo aspetto e sono cambiate anche le classi energetiche.
Per cui una casa che prima era in classe F ora potrebbe ritrovarsi in classe D, E o G, ad esempio.
In questo post vediamo i cambiamenti che riguardano il calcolo della Classe Energetica di un edificio.
Il Decreto nazionale del 26 Giugno 2015 e la DGR 1275/2015 per l’ Emilia-Romagna, hanno introdotto importanti modifiche nelle Linee Guida per la Certificazione Energetica.
Oggi, per la prima volta, l’APE è diventato un documento univoco a livello nazionale, uguale (o meglio molto simile) in tutte le regioni.
Fino al 1° ottobre 2015 per il rilascio dell’APE ogni regione italiana aveva un proprio Attestato di Prestazione Energetica.
In alcuni casi aveva anche un suo metodo di calcolo dedicato, e procedure differenziate per numerare, archiviare e conservare gli attestati.
Il 1° ottobre è iniziato un percorso di unificazione molto forte che, in Emilia-Romagna, si è già tradotto in un nuovo APE regionale completamente trasformato rispetto a quello “vecchio” e in linea con le nuove linee guida nazionali.
Oggi l’APE è un documento uguale per tutta l’Italia. Sono, inoltre, stati introdotti nuovi “criteri” energetici.
Prima l’EP, ovvero l’indicatore di Prestazione Energetica riportato sull’APE, comprendeva solo i consumi per il riscaldamento e per l’acqua calda sanitaria. Se un immobile aveva anche i condizionatori per il raffrescamento estivo, nel vecchio certificato energetico di questi non c’era traccia.
Oggi nell’EP riportato sull’APE sono compresi,oltre al riscaldamento anche: acqua calda sanitaria e, se presenti, il raffrescamento estivo e la ventilazione meccanica controllata. Ciò vale sia per le abitazioni che per uffici, negozi ecc… Nelle unità non residenziali, poi, il calcolo comprende anche l’illuminazione e il trasporto (es. ascensore).
Attraverso l’introduzione dei nuovi parametri cambiano anche le classi energetiche, che diventano quelle riportate nella tabella:
Le classi energetiche sono passate da 7 a 10, con la classe G che continua ad essere la più bassa. La classe migliore, invece, non è più la A ma la Classe A4 (una sorta di A+++ degli elettrodomestici).
Grande novità: la scala di classi energetiche non è più fissa! Essa viene stabilita in base al valore dell’indice di prestazione energetica globale EP di un Edificio di Riferimento.
Cosa significa?
Significa che: per ogni immobile di cui si vuole calcolare la classe va fatto il confronto della sua prestazione con quella del suo Edificio di Riferimento. Per Edificio di Riferimento si intende un edificio:
Vedi la figura in basso.
Il progettista per calcolare la classe dell’immobile dovrà confrontare la prestazione energetica dell’edificio reale in esame con quella dell’Edificio di Riferimento.
Se l’immobile, oggetto della Certificazione Energetica è meno efficiente dell’Edificio di Riferimento finirà in una classe che va dalla B in giù. Se, invece, è più efficiente sarà in classe A, o meglio in una delle nuove classi A1 A2 A3 A4.
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